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Ajaccio : sulle orme dell’imperatore
Tutto qui evoca la famiglia Bonaparte e il suo più illustre rampollo. Si va a passeggio sul Corso Napoleone, Si visita la cappella imperiale o la Casa Bonaparte.
Sulla deliziosa piazza des Palmiers « oasi d’ombra aperta sul porto », si ergeva, una volta l’unica porta della città. Dalla nicchia di una casa vicina, la « Madonuccia » vigila sulla città. Al di là della fontana dei Quatre Lions, si raggiunge la Piazza del Diamant, vero crocevia della città, per riscoprire il più ampio golfo della Corsica : 90 chm. di spiaggia, dal Capu di Muru, fino alla Punta di a Parata.
Verso l’alto della città, la piazza Austerlitz con la grotta dove l’Imperatore giocava da bambino. Poi, tornando indietro, eccoci davanti alla cattedrale dove Napoleone fu battezzato.
Appollaiata sulla sua portantina, seguiamo Madame Mère, la quale, colta dalle doglia del parto viene trasportata a casa. Penetriamo al suo seguito nella casa natale di Napoleone, piena di storia. Più in là, nella strada Fesch, il museo omonimo ospita un’eccezionale collezione.
Prima di partire, raggiungiamo Porticcio, da dove lo sguardo spazia sull’intero golfo che muore, impassibile e superbo ai confini delle isole Sanguinarie.
Un po’ di storia…
Ajaccio e il suo territorio (1944)
Come Bastia, la sua futura rivale, Ajaccio fu creata proprio alla fine del XV secolo ; Esisteva, prima, è vero, un piccolo borgo nelle vicinanze durante l’antichità. Ma il 30 aprile 1492 segna l’inizio di un’altra storia : il costruttore genovese Domenico de Negrone e l’architetto Cristofaro de Gandino, hanno, fin dall’inizio, il progetto di costruirvi una città e non semplicemente un castello. Così Ajaccio cinta da bastioni all’inizio del XVI secolo si sviluppa nella prima metà del XVI secolo.
La conquista francese della Corsica (1553-1559) suscita una prima grande evoluzione. Nel 1454 Sampiero Corso inizia i lavori nella zona del Diamante. Ma dispone di numerose truppe, e nel corso degli anni successivi, le autorità genovesi decidono di trasformare la città per adeguarla alla nuova piccola guarnigione. La nuova pianta, opera dell’ingegner Giacomo Paleoro di Morco, detto il Frattino, prevede la distruzione di numerosi edifici e la riorganizzazione delle difese con la costruzione di una vera cittadella anteposta alla città.
La città si apre a poco a poco alle popolazioni isolane, ma il nucleo originario rimane ligure. Fuori le mura si insediano nel quartiere di Borgo (oggi via Fesch) numerosi còrsi venuti dalla valle della Gravona e soprattutto delle Tre pievi (Cauro, Taravo, Ornano), ma anche dei pescatori – e specie pescatori di corallo – spesso provenienti dall’Italia meridionale.. Ajaccio
rimane, d’altronde, durante il XVIII secolo una città di uomini che lavorano con la zappa e con le reti e conta circa 5000 abitanti. L’inizio del XIX secolo vede la creazione di una nuova Ajaccio : la pianta di estensione prevede la realizzazione di una nuova via – il futuro Corso Napoléon --, di una grande piazza – la piazza del Diamante, costruita grazie al materiale di sterro dell’apertura del Corso, poi di una strada verso il Casone (il futuro Corso Grandval). È dopo quest’ultima estensione che Ajaccio, che si è conquistata una fama mondiale per aver dato i natali a Napoleone (1769), diventa centro di turismo balneare. La città diventa allora la residenza invernale di ricchi stranieri, i quali trascorrono l’estate in montagna, a Vizzavona. È oggi la città più popolata della Corsica, la sede della prefettura di regione e capoluogo regionale. |
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